Indice
- Introduzione
- Vantaggi per l’azienda
- Vantaggi per i dipendenti
- Domande frequenti sui buoni pasto
- 4.1 Quanto vale un buono pasto?
- 4.2 Dove posso spendere i buoni?
- 4.3 Posso dare buoni pasto a tutti i dipendenti?
- 4.4 Posso prendere i buoni pasto se sono l’Amministratore o il socio dell’azienda?
- 4.5 Posso prendere i buoni pasto se sono libero professionista?
- 4.6 Quanto tempo occorre per ottenere i buoni pasto?
- 4.7 Quanto costa all’azienda il servizio dei buoni pasto?
- 4.8 Il contratto mi obbliga a comprare i buoni pasto?
- 4.9 Che condizioni di pagamento e sconto posso ottenere?
- 4.10 Quando scadono i buoni pasto?
- 4.11 Come posso ordinare i buoni pasto?
- 4.12 Posso cambiare i buoni pasto scaduti?
- Conclusione
Introduzione:
Se stai cercando informazioni chiare e immediate sui buoni pasto e i loro vantaggi per le aziende e i dipendenti, sei nel posto giusto. In questo articolo, esamineremo approfonditamente i benefici fiscali, la flessibilità, la pianificazione dei costi e altro ancora.
Vantaggi per l’Azienda:
1. Vantaggio fiscale:
I buoni pasto costituiscono un grande risparmio fiscale per le aziende.
Sono totalmente esenti da imposte e contributi entro il limite di legge di €8,00 per ogni giorno lavorato (€4,00 in caso di buoni pasto in formato cartaceo), consentendo all’azienda di risparmiare un valore pari ad almeno l’80% del valore di buoni pasto acquistati fra tasse, contributi e ricalcoli di voci del cedolino.
In concreto, quindi, l’azienda risparmia tutto il carico di imposte e contributi che altrimenti si troverebbe a pagare inserendo lo stesso ammontare sotto un’altra forma (come, per esempio, indennità, straordinari, premi, gratifiche e così via). Inoltre, il costo del servizio è deducibile al 100% e l’IVA (al 4%) è detraibile integralmente, come descritto nel DL 112/2008, art. 83, comma 28bis.
2. Flessibilità nell’utilizzo:
I buoni pasto, quando non negoziali, rappresentano una forma di liberalità aziendale, offrendo maggiore flessibilità rispetto ad altre voci di salario. Questo permette all’azienda di meglio modulare il servizio secondo le proprie esigenze.
Fanno, ovviamente, eccezione i casi in cui i buoni pasto sono inseriti in contratti collettivi nazionali o aziendali.
3. Pianificazione dei costi:
Contrariamente ad altre soluzioni, i buoni pasto consentono di pianificare meglio costi altrimenti non facilmente prevedibili e controllabili, stabilendo “a priori” il loro ammontare.
4. Gestione delle risorse umane:
I buoni pasto sono un benefit sempre molto apprezzato dai dipendenti, creando un ambiente di lavoro positivo, riducendo l’assenteismo e incentivando la presenza. Ciò contribuisce alla fidelizzazione e produttività dei dipendenti.
Vantaggi per i Dipendenti:
1. Valore integrale dei buoni:
I dipendenti ricevono l‘intero valore dei buoni pasto erogati dall’azienda, senza deduzioni fiscali o previdenziali, garantendo un beneficio economico tangibile.
2. Limiti e utilizzo:
Non esiste un limite nel numero di buoni pasto che un dipendente può ricevere. Tuttavia, esiste un limite fiscale di esenzione, attualmente fissato a €8,00 per ogni giorno lavorato (€4,00 nel caso dei buoni pasto cartacei).
La parte eccedente i €8,00 giornalieri (€4,00 se cartacei) costituisce imponibile fiscale e contributivo per il lavoratore, per cui apparirà in busta paga: è facile dedurre che, andando oltre la soglia, si perde il vantaggio fiscale.
Domande frequenti sui buoni pasto:
1. Quanto vale un buono pasto?
Non esiste un taglio predeterminato, il valore del buono pasto è determinato dall’azienda al momento dell’ordine.
2. Dove posso spendere i buoni pasto?
I buoni pasto Pellegrini possono essere utilizzati presso una vasta rete di esercenti dell’alimentare convenzionati, compresi bar, alimentari, ristoranti, supermercati, compresi e-commerce, food delivery, spacci aziendali, agriturismi, mercati. Accordi nazionali sono stati stretti con le più importanti catene della GDO.
3. Posso dare buoni pasto a tutti i dipendenti?
Sì, i buoni pasto possono essere estesi a tutti i dipendenti, indipendentemente dalla forma contrattuale o dall’orario di lavoro.
Infatti, rientrano nella normativa dei buoni pasto tutti i lavoratori tipici e atipici, a tempo indeterminato, determinato, part-time, stagisti, collaboratori (anche non subordinati), titolari e soci lavoratori in azienda (purché abbiano un regolare contratto di lavoro), e così via.
L’orario di lavoro part-time o full-time non è una discriminante.
4. Posso prendere i buoni pasto se sono l’Amministratore o il socio dell’azienda?
Sì, certo, se i compensi sono percepiti sulla base di un regolare contratto di lavoro.
5. Posso prendere i buoni pasto se sono libero professionista?
Sì, anche se hanno un regime IVA diverso (10% anziché il 4%) e rispondono a una diversa normativa.
6. Quanto tempo occorre per ottenere i buoni pasto?
I buoni pasto elettronici Pellegrini sono disponibili in soli 1-3 giorni lavorativi dal pagamento; i buoni pasto cartacei, invece, in circa 5 giorni lavorativi, in quanto vengono spediti con corriere espresso assicurato.
7. Quanto costa all’azienda il servizio dei buoni pasto?
Nulla. L’azienda paga solo ed esclusivamente il valore dei buoni senza ulteriori oneri o commissioni: l’unico costo aggiuntivo è quello di spedizione nel caso si opti per i buoni pasto cartacei. In sede di trattativa con il Responsabile è possibile ottenere condizioni particolari e facilitazioni.
8. Il contratto mi obbliga a comprare i buoni pasto?
No. Il contratto serve a determinare le condizioni del servizio, in particolare lo sconto attribuito. Non ci sono obblighi di acquisto, né per quanto riguarda la quantità, né per quanto riguarda la cadenza temporale.
L’azienda potrà acquistare i buoni pasto esclusivamente secondo le proprie esigenze; può ordinare tutti i mesi, come ogni 3 o 4 mesi, o anche una volta l’anno.
È la natura stessa del servizio che impone questo: il contratto, di per sé, non prevede obblighi d’acquisto.
9. Che condizioni di pagamento e sconto posso ottenere?
Le condizioni economiche e di pagamento possono essere personalizzate in base alle esigenze dell’azienda, previa trattativa con il responsabile.
10. Quando scadono i buoni pasto?
I buoni pasto hanno una scadenza fissa all’ultimo giorno dell’anno, con passaggio all’anno successivo che avviene in via anticipata a partire dal 1 settembre. Quindi la durata andrà da un minimo di 5-6 mesi a un massimo di 17 mesi.
Esempio: i buoni acquistati oggi avranno scadenza al 31/12 di quest’anno; i buoni acquistati a partire dal mese di settembre avranno invece scadenza al 31/12 dell’anno successivo.
11. Come posso ordinare i buoni pasto?
Online, previa sottoscrizione accordo di fornitura mediante l’apposita piattaforma d’acquisto Pellegrini.
12. Posso cambiare i buoni pasto scaduti?
Sui buoni pasto scaduti (elettronici e cartacei) non è previsto rimborso.
In conclusione, l’implementazione dei buoni pasto non solo offre vantaggi fiscali significativi per le aziende, ma crea anche un ambiente di lavoro positivo e gratificante per i dipendenti.
Se stai considerando questa opzione, assicurati di personalizzare il servizio per soddisfare al meglio le esigenze della tua azienda e dei tuoi dipendenti.
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